Rebecca Staffelli, perché l’influencer ha denunciato il trapper
L’influencer Rebecca Staffelli, figlia di Valerio Staffelli, nel 2022 aveva denunciato il trapper Mr Rizzus: com’è andata a finire e perché lo aveva fatto?
Le canzoni di alcuni trapper a volte possono essere un po’ esagerate e oltrepassare il limite. Per questo, circa un anno fa Rebecca Staffelli aveva deciso di denunciare Mr Rizzus dopo aver ascoltato una sua canzone dove, in diversi passaggi, compariva chiaramente il suo nome. Finalmente, in questi giorni si è svolto finalmente il processo, dove il trapper ha dovuto affrontare l’accusa di diffamazione.
Rebecca Staffelli oggi lavora prevalentemente in radio ed è nota soprattutto per la parentela con Valerio Staffelli, uno degli storici inviati di Striscia la notizia. Proprio con lui, Mr Rizzus non avrebbe un buon rapporto a causa di un servizio del programma in cui si sosteneva che le canzoni trap incitassero all’uso di sostanze stupefacenti.
Da qui, il trapper avrebbe iniziato a prendere di mira Valerio Staffelli, minacciandolo, e poi arrivando a coinvolgere addirittura la figlia di 25 anni. La situazione poi si è aggravata dopo l’uscita della canzone che non nomina solo lei, ma anche il luogo dove abita.
Rebecca Staffelli, la paura e l’incitamento alla violenza
In questa canzone, Mr Rizzus – il cui vero nome è Simone Rizzuto – dice “20900 delinquenti / sco**amo la figlia di Staffelli“. Le cifre 20900 sono il codice postale della città di Monza, dove Rebecca Staffelli abita. La conduttrice radiofonica ha scoperto di questa canzone quando un altro ragazzo l’ha postata sui social, taggandola.
La ragazza ha spiegato, durante un’intervista al Corriere della sera, di non essersi solo sentita offesa e umiliata, ma anche profondamente minacciata, al punto che ha dovuto cambiare casa. “Non sapevo esistesse questa canzone, fino a che non ho visto sui social questo sconosciuto che cantava la frase su di me. Un incitamento alla violenza che ha scatenato in me molta paura perché istigava altre persone a farmi del male, ed è stata seguita da insulti e minacce di altri che avevano condiviso a catena. Ho dovuto cambiare casa, avevo paura di uscire da sola“.
Per questo, alla fine non ha denunciato solo il trapper, ma anche Simone P. di Tirano, il ragazzo che aveva condiviso la canzone con il tag. Al momento i giudici stanno analizzando la faccenda: il primo ha scelto per il rito abbreviato – il processo si svolgerà a gennaio – mentre il secondo sta affrontando un rito ordinario.