Ex professore di Amici contro Holden: cosa è successo
Amici di Maria De Filippi: Holden stroncato da un ex professore. Piovono critiche sull’alunno e sui nuovi coach del talent show
Il panorama musicale italiano ha subito negli ultimi anni una grande trasformazione. Il cantautorato ha ceduto il passo a prodotti più commerciali, sponsorizzati dalle case discografiche, con una durata sul mercato molto fugace, il tempo di scalare le vette degli streaming, vincere qualche disco d’oro o di platino per poi cedere lo scettro al nuovo venuto.
Senza entrare nel merito della qualità dei brani in circolazione, tematica su cui Morgan sta facendo a sue spese la sua battaglia personale, il proliferare di voci dai talent televisivi sta decisamente facendo cadere nel dimenticatoio le sonorità di autori meno giovani più navigati, che con la classica gavetta si sono fatti apprezzare dal pubblico e che ancora avrebbero da dire se non ci fosse una lampante propensione a voler proporre un certo genere musicale, che potremmo definire più “artefatto”, per sonorità e melodie.
E nel mirino della compagine professionale competente, entra anche Amici, che da qualche tempo è stato preso di mura dall’ex professore Luca Jurman. Diversi gli attacchi che il professore ha lanciato verso il programma, soprattutto per l’incompetenza di coloro che ora si sono a rivestire il suo vecchio ruolo di coach, senza avere gli strumenti per farlo. Non sono mancate accuse dirette a Rudy Zerbi e ad Anna Pettinelli.
Le critiche verso Holden
Partiamo dal commento di Luca Jurman sulla esibizione di Holden: “Vi dico già di partenza una cosa: a me dà molto fastidio questa cosa che ci sia dietro a Holden, cercando di farlo diventare il numero uno al mondo. Figlio di Paolo Carta, nonché figliastro di Laura (Pausini, ndr) che poi lei è quella che ha fatto il diavolo a quattro lo scorso anno per l’autotune. Questa è veramente una grandissima buffonata“.
E ancora ha tuonato: “Già quando l’ho sentito cantare la prima volta avevo detto che, pur usando l’autotune, si spingeva su note alte, vuol dire che l’estensione ce l’ha, però siccome sentivo l’autotune che elettronicamente cercava di tener ferme le imprecisioni di questo ragazzo… si sente quando il vibrato è stretto perché l’autotune fa una sorta di rimbalzino metallico. Lì ho detto: ‘Perchè usa l’autotune?’.Ah ecco perché lo utilizza”. In soldoni, l’evidente spinta nei confronti del ragazzo che risulta agli occhi del pubblico in prodigio, non trova riscontro poi nella qualità effettiva di cosa ci fa ascoltare. Ed in effetti, per gli umili spettatori dello show, se peraltro appartenenti ad altre generazioni, tutta questa meraviglia nei confronti delle esibizioni e delle creazioni del ragazzo, è difficile da cogliere, senza nulla togliere ad un talento che comunque potrebbe sbocciare.
Holden, figlio d’arte
Sicuramente, quando entri in un talent di successo come Amici e ti porti dietro l’ombra di tuo padre Paolo Carta marito e chitarrista di Laura Pausini, che appunto oltre ad essere l’artista di fama internazionale è stata citata da Jurman per la sua lotta all’autotune, non puoi pensare di essere immune alle critiche. Fa strano che però ci sia una corrente evidente nel programma che lo proclama già un fenomeno musicale.
Ed il quadro il professore lo chiude con: “Lui è un altro che, molto probabilmente, non avrà mai voluto studiare. Sicuramente, autoproducendosi, sicuramente suonerà qualche strumento. Ci sono delle condizioni però (riferendosi a quando aveva cantato senza autotune, ndr).. è impreciso già sulle note medio-basse. No ragazzi, totalmente tremolante. Questa roba qui è brutta“. Insomma, basta favoritismi. Che torni il merito, quello oggettivo.