Lost in Translation: Sofia Coppola spiega cosa ha incuriosito i suoi figli
La regista ha rivelato gli interrogativi dei suoi figli in merito al suo Lost in Translation.
Sofia Coppola ha rivelato i motivi per cui i suoi figli sono stati incuriositi da Lost in Translation. Ultimo lavoro della filmografia di Sofia Coppola è stato il recente Priscilla, un film che è stato presentato in concorso all’ultima Mostra del Cinema di Venezia e che farà il suo arrivo nelle sale cinematografiche statunitensi nel corso di questo mese di novembre. La regista statunitense classe 1971 è però tornata a parlare di recente di un altro grande suo film, ovvero Lost in Translation.
Sofia Coppola sull’interesse dei figli per Lost in Translation
Sofia Coppola ha rivisto Lost in Translation in compagnia dei suoi figli. Questi ultimi, come rivelato dalla regista, sarebbero stati incuriositi in particolare dalla questione relativa alla differenza di età tra i due protagonisti interpretati da Scarlett Johansson e da Bill Murray: i loro personaggi hanno all’interno della pellicola una differenza di età di circa 30 anni.
Queste le parole di Sofia Coppola nel corso di un’intervista per Rolling Stone e tenuta allo scopo di celebrare i venti anni dall’arrivo del film nelle sale:
“Qualche anno fa ho fatto vedere Lost in Translation ai miei figli, quando siamo andati a Tokyo e abbiamo alloggiato al Park Hyatt. Quella è stata la prima volta che l’ho guardato dopo un po’ di tempo e loro hanno pensato ‘Perché lei è così giovane e lui è così più vecchio?’. Io avevo girato il film quando ero più o meno vicina all’età di Scarlett e non ci avevo pensato più di tanto. Questa è stata la cosa che hanno notato di più. L’ho notato guardandolo con i miei figli, perché sono adolescenti e si sono chiesti che cosa stesse succedendo. Ma Bill è così amabile e affascinante. Parte della storia parla di come si possano avere legami romantici che non sono sessuali o fisici. Si possono avere cotte per persone che non sono di quel tipo. Parte dell’idea era che si possono avere legami in cui non si può stare insieme per vari motivi perché ci si trova in punti diversi della vita“.
Il film Lost in Translation
Lost in Translation è stato il secondo lungometraggio in assoluto di Sofia Coppola dopo Il giardino delle vergini suicide del 1999. Il film arrivò nelle sale cinematografiche nel 2003 riscuotendo fin da subito uno straordinario successo e conquistando una statuetta per la migliore sceneggiatura originale ai Premi Oscar del 2004.
Al centro della trama Bob Harris (Bill Murray) e Charlotte (Scarlett Johansson), una star di Hollywood ormai sul viale del tramonto e una giovane donna alla ricerca del marito fotografo che finiscono per caso con l’incontrarsi nella città di Tokyo. I due protagonisti, incontratisi in quanto soggiornanti presso lo stesso hotel, iniziano a chiacchierare al bancone del bar instaurando un legame intenso e speciale.