Whoopi Goldberg difende Hasan Minhaj dall’accusa: “Lo facciamo tutti noi comici”
L’attrice statunitense in difesa di Hasan Minhaj accusato di aver inventato storie per i suoi show.
Whoopi Goldberg ha voluto difendere Hasan Minhaj dall’accusa di fare riferimento a storie inventate durante i suoi stand-up. Whoopi Goldberg in difesa di Hasan Minhaj. Il comico e conduttore televisivo statunitense è stato accusato di recente di aver eccessivamente abbellito alcune storie seppur basate sostanzialmente su fatti reali nel corso di molti dei suoi show.
Le parole di Whoppi Goldberg in difesa di Hasan Minhaj
Hasan Minhaj è stato accusato di aver fatto spesso riferimento a storie non propriamente veritiere nel corso di molti dei suoi show comici. A difenderlo a spada tratta è però Whoopi Goldberg. Queste le dichiarazioni da parte dell’attrice, conduttrice e cantante statunitense nel corso di un’intervista rilasciata per The View:
“Questo è quello che facciamo in quanto comici. Raccontiamo storie e le abbelliamo. Quando si ha intenzione di impadronirsi di una storia al punto da controllarla bisogna capire che gran parte di ciò che viene detto non è ciò che è realmente successo. Ci sono sempre informazioni vere e altre non vere. Questo è il nostro lavoro“.
La Goldberg, miglior attrice non protagonista ai Premi Oscar del 1991 per il cult diretto da Jerry Zucker Ghost e celebre anche per il ruolo di Suor Maria Claretta in Sister Act del 1992, ha dunque voluto difendere apertamente Minhaj.
Nello specifico, il comico è stato accusato di aver eccessivamente abbellito un aneddoto riguardante un episodio di discriminazione subito la sera del ballo di fine anno. Altre storie che hanno poi suscitato sospetti sono state quelle che hanno fatto riferimento all’esposizione all’antrace da parte della figlia tramite una busta fatta pervenire al suo appartamento e un’altra con al centro l’aggressione subita dallo stesso comico da parte di alcuni agenti di polizia.
Le dichiarazioni di Hasan Minhaj
Oltre alla Goldberg, a parlare delle accuse rivoltegli è stato lo stesso Hasan Minhaj. Queste le sue parole nel corso di un’intervista al New Yorker:
“Tutte le storie di cui parlo nei miei spettacoli sono basate su eventi che mi sono realmente accaduti. Sì, non mi è stato permesso di andare al ballo di fine anno a causa della mia razza. Sì, è stata inviata una lettera con polvere al mio appartamento che ha quasi fatto del male a mia figlia. Sì, ho avuto contatti con le forze dell’ordine durante la guerra al terrorismo. Utilizzo gli strumenti tipici del cabaret: iperboli, cambio di nomi e di luoghi e compressione delle sequenze temporali per poter raccontare storie divertenti. Tutto questo è inerente alla forma d’arte“.
Nel corso dell’intervista, Minhaj ha confessato come in realtà non si sia mai pensato sul serio che la figlia fosse stata esposta all’antrace, con quest’ultima che non è dunque mai stata ricoverata in ospedale. Come spiegato dal diretto interessato, queste storie erano però nel loro complesso tutte basate su una sorta di verità emotiva.
Hasan Minhaj, comico statunitense nato da famiglia di origine musulmana nel 1985, è noto principalmente per essere il conduttore di Patriot Act with Hasan Minhaj oltre che per il suo speciale di Netflix Homecoming King che è stato poi seguito da The King’s Jester.