Alfonso Signorini lo ha offeso: atmosfera tesa al Grande Fratello
Un concorrente del GF si è risentito con Alfonso Signorini per un appellativo non gradito. Claudio Roma sbotta.
E’ entrato al Grande Fratello raccontando di aver passato un brutto periodo senza però dare troppe spiegazioni. È stato però il conduttore del reality, Alfonso Signorini, una volta entrato in casa, a specificare l’argomento, parlando di droga ed a chiamarlo ‘spacciatore’.
Il concorrente Claudio Roma non ha affatto gradito l’uscita poco delicata di Signorini e si è fatto sentire ai microfoni del GF. Una scivolata che quindi non sarebbe passata inosservata al concorrente che ha voluto rimarcare la sua rimostranza davanti ai microfoni e alle telecamere del programma, spalleggiato anche dal suo amico Carlo Mancini, intervenuto offline sui social. Per ora nessuna replica da Signorini.
L’accaduto e il risentimento di Claudio
Queste le parole di Claudio Roma ai suoi compagni di casa: “Voi non avete visto la mia presentazione? Avete per caso sentito cosa ha detto Alfonso su di me? Ecco, c’è una parola che proprio non doveva dire. Mi riferisco che mi ha chiamato spacciatore. No proprio no, non doveva. Perché vogliamo dirlo? Sì ok, ma è una roba talmente forte, una parola troppo forte. Non mi è mai appartenuta e non va bene”.
Dello stesso parere è anche Carlo Mancini, il migliore amico di Claudio Roma, che ha voluto dire la sua sull’argomento: “Sono passati alcuni giorni, ma non riesco a non esprimere la mia indignazione e il mio profondo sgomento rispetto alla leggerezza con cui è stata usata quella parola durante la presentazione di Claudio. Alcuni termini, se non vengono adeguatamente specificati i confini, possono essere interpretati in maniera molto più pesante rispetto a quello che è effettivamente accaduto. Penso che si possano dire cose anche delicate, ma in quel caso ci voglia molta più attenzione per rispetto al dolore che rappresentano. Non trovo giusto buttare una bomba cosi senza poi dedicare il giusto spazio affinché l’interessato possa argomentarla e mi auspico che ciò accada in futuro”.
La storia di Claudio
Un risentimento che stona un po’ in realtà, rispetto al racconto che lui stesso fa di sé, utilizzando il termine “spacciatore”: “Sono diventato spacciatore per un breve periodo della mia vita, sono stato colto in flagranza e ho fatto pochi giorni di carcere, prima di tornare a casa. Ho fatto tre mesi in casa, in totale 96 giorni, poi ho continuato il percorso di riabilitazione per più di due anni”.
Insomma, vero è che, non è la quantità a definire il reato e in questo caso, pur se per una sola volta, non c’è altra terminologia per indicare quanto compiuto dal concorrente, per cui anche volendo utilizzare i “guanti di velluto” sempre di spaccio di droga si sta parlando.