La Bella Estate: trama, trailer e cast del film
La Lucky Red con Laura Luchetti mette in scena Cesare Pavese e lo fa con un racconto di formazione tutto al femminile.
La bella estate è il lavoro della regista Laura Lucchetti che recupera il romanzo con cui Cesare Pavese ottenne il Premio Strega del 1950, portando l’autore sul grande schermo e colmando il gap rispetto ad altri letterati del ‘900, che il cinema ha già esplorato in passato. Mancava per lui l’occasione e la curiosità che la Lucchetti stimola grazie ad una visione del romanzo che porta alla luce tutte le sfaccettature di un racconto al femminile sul percorso verso la maturità.
Siamo a Torino, 1938. Ginia (interpretata da Yile Yara Vianello) si è appena trasferita dalla campagna in città col fratello Severino (Nicolas Maupas), e lavora in un atelier di moda. L’adolescente è acerba e non sa ancora dare un nome a ciò che prova e ci traghetta in un turbinio di emozioni, nuove amicizie e amore. L’incontro con Amelia (il debutto cinematografico per la figlia di Monica Bellucci e Vincent Cassel, Deva Cassel) le cambierà la vita. Amelia è una ragazza disinibita che farà colpo sulla pudica Ginia e che solo a lei, nonostante un’ostentata sfacciataggine, mostrerà le sue fragilità.
La timidezza di presto lascerà il posto alla curiosità di esplorare il proprio corpo grazie all’amica emancipata ed elegante che posa nuda per i giovani pittori dell’epoca. Ginia lentamente si lascia andare, troverà il coraggio di essere sé stessa e scoprirà che cosa significa provare un sentimento forte come l’amore.
Desiderio e provocazione
La tranquillità di una vita “regolare” in cui Ginia è immersa fino al trasferimento in città cede il passo a tutte le tentazioni della Torino di quegli anni, Partendo da un’infatuazione per il pittore che la ritrae come modella di cui si innamora, fino ad approdare alla fascinazione per la conturbante Amelia, seducente modella destinata a soffrire, diversa da tutte le persone che Ginia abbia conosciuto in vita sua.
Yile Yara Vianello interpreta Ginia in modo impeccabile, svelandone progressivamente una sensualità una sensualità inaspettata di cui a poco poco diviene consapevole, mostrandosi più sicura e propensa a sperimentare anche la trasgressione.
La mano dietro la cinepresa
Oltre alla Lucchetti, da citare anche la fotografia di Diego Romero Suarez Llanos onesta nella scelta di una luce naturale, le musiche di Francesco Cerasi in sintonia con il movimento emotivo delle protagoniste, le scenografie di Giancarlo Muselli e i costumi di Maria Cristina La Parola fedeli all’epoca. Se la Vianello incanta, per Deva Cassel sembra lontana la sensualità ricercata da Pavese nel romanzo, ma la strada è ancora lunga e promettente.