Simona Ventura, il grande rimpianto della sua carriera: “Pentita amaramente”
La conduttrice Simona Ventura ha ammesso di essersi pentita di una particolare scelta compiuta durante la sua lunga carriera in televisione: ecco di cosa si tratta.
Senza dubbio, Simona Ventura è una delle donne più importanti e di successo del mondo dello spettacolo italiano. La sua carriera è cominciata più di quarant’anni fa come valletta per alcuni quiz televisivi tipici degli anni ’80 e poi è proseguita e cresciuta sempre di più, fino a farla diventare una delle conduttrici televisive più note.
Non ha lavorato solo come presentatrice, ma ha spaziato in numerosi ambiti: è stata una modella e una reginetta di bellezza (ha anche partecipato a Miss Universo nel 1988), un’attrice, una regista e da giovane aveva anche provato a diventare una giornalista sportiva lavorando alla Domenica Sportiva e come inviata nel 1992 alle olimpiadi di Barcellona e agli Europei di calcio in Svezia.
Inoltre, è stata anche il volto di numerose pubblicità di tantissimi prodotti diversi, dalle automobili, ai cellulari, ai brand di abbigliamento. Tuttavia, proprio a proposito di pubblicità, la showgirl emiliana ha ammesso durante un’intervista di essersi pentita di una certa scelta presa in passato.
Simona Ventura, il rimpianto per la pubblicità a cui disse di no
Durante l’intervista per il podcast Gurulandia, Simona Ventura ha parlato della sua lunga carriera nel mondo dello spettacolo e ha spiegato di non avere particolari rimpianti, tranne uno. Si è pentita, infatti, di aver rifiutato l’offerta quando tanti anni fa le proposero di diventare la nuova testimonial del provolone Auricchio.
“Se mi sono pentita di qualcosa? Devo dire di sì, ho rifiutato di fare una cosa e di questa mi sono pentita amaramente dopo, nel tempo. Ho detto di no a una pubblicità del provolone Auricchio“. Negli anni ’90, le pubblicità di questo formaggio erano molto note e vi si prestarono molti vip, tra cui la showgirl tedesca Ela Weber nel 1998. Ma come mai Simona Ventura decise di astenersi, nonostante le numerose pubblicità a cui aveva già lavorato negli anni precedenti?
Ecco la sua spiegazione: “Se ho detto di no è perché ai tempi io le cose da mangiare non le volevo fare. Facevo le macchine, ho fatto H3G, il primo videofonino, adesso è talmente normale. Ho fatto Omnitel, parliamo dell’anteguerra, ma anche delle auto. Però assolutamente no alle roba da mangiare. E mi ricordo che il mio agente pianse perché rifiutai il provolone Auricchio“.