Hollywood: gli attori in sciopero | Ecco perchè
Il cast di Oppenheimer diserta la premiere londinese e aderisce allo sciopero degli attori hollywoodiani. Caos nel mondo del cinema.
Mentre Londra si preparava ad accogliere il cast del nuovo film di Christopher Nolan dedicato all’ideatore della bomba atomica Oppenheimer, lo sciopero WGA era in corso e gli attori che hanno preso parte al film hanno deciso di abbandonare la premiere.
A Hollywood il clima è teso: il sindacato degli attori, infatti, ha votato all’unanimità per scioperare.
La proposta dello sciopero SAG-AFTRA prevedeva circa 160.000 membri della federazione che avrebbero dovuto abbandonare i copioni, incluso l’intero cast di Oppenheimer che vista l’approvazione dello sciopero, non si è presentato alla premiere londinese del film in solidarietà con le motivazioni presentate.
Oppenheimer vanta un cast stellare: da Emily Blunt a Matt Damon, passando per Robert Downey Jr. e Florence Pugh.
La pellicola arriverà nelle sale statunitensi il prossimo 20 luglio in contemporanea con il lancio del film Barbie e Nolan si è dichiarato contento di concorrere con altri generi, visto che questa è la normalità in un mercato cinematografico sano, che da sempre in estate è ricco di proposte.
I motivi dello sciopero
Le ragioni del contendere sono numerose e coinvolgono in particolare la categoria degli sceneggiatori.
Più tutele economiche, sanitarie, maggiori royalties nel caso di estensione dei contratti quando i titoli da loro scritti vanno in streaming e rassicurazioni decisive sulla limitazione dell’uso dell’intelligenza artificiale, che per molti potrebbe sostituire in futuro la scrittura umana. Su queste posizioni si sono trovati solidali gli attori di Hollywood che hanno spalleggiato la categoria aderendo allo sciopero.
Nulla di fatto nella trattativa e che sciopero sia
Purtroppo, le trattative durate quattro settimane tra le parti in causa si sono concluse con un nulla di fatto.
Da una parte SAG-AFTRA (Screen Actors Guild-American Federation of Television and Radio Artists), il gruppo di associazione che raccoglie 160mila attori e attrici di cinema e televisione, e dall’altra l’AMPTP (Alliance of Motion Picture and Television Producers), ovvero i produttori e i rappresentanti dei più grandi studios e piattaforme di streaming. In pratica tutto il mondo dell’intrattenimento americano è racchiuso in queste sigle, che con la proclamazione dello sciopero – tutt’ora in corso – cerca di portare avanti le ragioni di una categoria che la tecnologia, la diffusione digitale su piattaforme streaming, sta mettendo a dura prova.
Secondo il regolamento firmato, chi aderisce al sindacato SAG-AFTRA, allo scoccare dello sciopero deve astenersi da diverse attività, a partire dalla recitazione sia davanti che dietro la cinepresa. “Non possono recitare, cantare, ballare, e nemmeno prestarsi a motion capture ed effetti speciali, fare da controfigure ma neanche doppiare e fornire voice over; da escludere anche il partecipare a provini e audizioni e il negoziare o rinegoziare contratti. Questo si estende anche a tutte le attività promozionali, come per esempio servizi fotografici e interviste, tour promozionali, partecipazione a eventi, premi e convention, anteprime e proiezioni speciali, oltre a tutte le attività di social media legate in qualche modo alla promozione cinematografica o televisiva”, riporta Vogue Italia. Questo ciò che sta accadendo in queste ore.