Il regista ha parlato dell’episodio del sommergibile Titan.
James Cameron ha voluto parlare dell’incidente del sottomarino Titan.
James Cameron ha voluto affrontare l’argomento relativo alla tragedia del sommergibile Titan in cui hanno perso la vita ben cinque persone. Il regista celebre per aver diretto il film Titanic del 1997 con Leonardo DiCaprio e Kate Winslet si trovava su una nave proprio nel momento in cui si sono perse le tracce del sottomarino, motivo per cui ha appreso la tragica notizia soltanto nella giornata seguente.
Lo scorso 18 giugno il sommergibile Titan gestito dalla OceanGate è improvvisamente scomparso nelle acque internazionali dell’Oceano Atlantico, per la precisione nell’area di affondamento del Titanic.
Il sottomarino si è distrutto a causa di un’implosione dovuta all’enorme pressione della profondità marina. Da qui la rottura del guscio esterno del sommergibile dedito al trasporto di passeggeri a scopo turistico, con la conseguente morte delle cinque persone che si trovavano a bordo.
Una vera e propria tragedia destinata a far discutere anche nei prossimi giorni, e su cui si è espresso anche James Cameron.
Cameron, parlando nel corso di un’intervista per ABC News dell’episodio del Titan, è partito da un confronto tra quanto accaduto in questi giorni e quanto invece occorso al Titanic nel 1912:
“Sono colpito dalla somiglianza con il disastro dello stesso Titanic, con il capitano che fu ripetutamente avvertito del ghiaccio davanti alla sua nave entrando lo stesso a tutta velocità in un campo di ghiaccio. Credo sia stupefacente che esattamente come nel 2012 gli avvertimenti non siano stati ascoltati. Ho sospettato fin da subito che potesse trattarsi di un disastro e ho sentito nelle mie ossa quel dolore“.
Da qui Cameron ha dichiarato come si fosse dunque immediatamente reso conto della possibile tragedia:
“Ho chiamato subito alcuni dei miei contatti nel mondo dei sommergibili. Nel giro di circa un’ora ho appreso ciò che è successo. Erano in discesa. Erano a 3.500 metri, diretti verso il fondo a 3.800 metri. Sono andate perse le comunicazioni e anche il segnale. E questo non succede se non c’è stato un evento estremo. Infatti la prima cosa che mi è venuta in mente è stata un’implosione. Il sottomarino di OceanGate si trovava esattamente sotto la sua ultima profondità e in una posizione nota: era esattamente dove l’hanno trovato“.
A far discutere sono anche i dubbi precedenti alla stessa tragedia in merito all’idoneità del sommergibile Titan, costruito con uno scafo composito in fibra di carbonio e titanio, per una spedizione a tali profondità:
“Ho pensato che fosse un’idea orribile. Vorrei aver parlato, ma ho pensato che qualcuno fosse più intelligente di me. Non ho mai sperimentato quella tecnologia, ma suonava già male dall’inizio“.