Il Pandoro di Chiara Ferragni: l’Antitrust apre un’istruttoria
Il caso riguardante il Pandoro di Chiara Ferragni.
L’Antitrust ha aperto un’istruttoria in merito al Pandoro Chiara Ferragni. Lo scorso Natale, Chiara Ferragni si era lanciata in un’iniziativa riguardante il Pandoro della Balocco. Acquistando il noto prodotto era possibile fare beneficenza grazie proprio al progetto legato all’influencer. Proprio in merito alla cosa e a distanza di mesi, sono sorte però nelle ultime ore alcune complicazioni, con l’Antitrust che ha deciso di aprire un’istruttoria.
Il caso del Pandoro Chiara Ferragni
La moglie di Fedez e Balocco avevano deciso di intraprendere insieme questa iniziativa di beneficenza legata al pandoro allo scopo di sostenere l’Ospedale Regina Margherita di Torino. Ora, però, a decidere di iniziare ad indagare sulla cosa è stata l’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato, che ha dunque avviato un’istruttoria nei confronti della Balocco Industria Dolciaria.
Quest’ultima avrebbe infatti pubblicizzato il proprio prodotto e la propria campagna commerciale in maniera ingannevole. Il prezzo del pandoro in questione era di 9,90 euro, un costo più alto rispetto alla media degli altri pandori industriali presenti sul mercato. Tale maggiorazione si credeva fosse collegata all’attività di beneficenza a favore dell’ospedale di Torino, il che ha finito praticamente con il trarre in inganno tutti i consumatori che hanno deciso di acquistare il prodotto.
Questa una nota dell’Antitrust presieduta da Roberto Rustichelli:
“Il modo in cui è stata presentata l’iniziativa avrebbe potuto indurre in errore i consumatori facendo leva sulla loro sensibilità per iniziative benefiche a sfondo sociale“.
Gli stessi consumatori avrebbero dunque potuto pensare che acquistando il pandoro avrebbero potuto favorire l’acquisto di nuove attrezzature a favore della ricerca sull’osteosarcoma e sul sarcoma di Ewing, ma in realtà la Balocco aveva disposto una donazione a favore del Regina Margherita di Torino già mesi prima del lancio pubblicitario dell’iniziativa con la Ferragni. Motivo per cui tale donazione sarebbe comunque stata del tutto indipendente dall’andamento delle vendite del pandoro.
Da qui dunque le prime ispezioni da parte dei funzionari dell’Antitrust, che hanno avuto luogo alla Balocco di Fossano nella giornata di mercoledì 14 giugno.
La denuncia da parte del Codacons
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Per presentare l’iniziativa del pandoro, Chiara Ferragni aveva pubblicato tramite il proprio profilo Instagram le seguenti dichiarazioni:
“Questo Natale io e Balocco abbiamo pensato ad un progetto benefico a favore dell’Ospedale Regina Margherita di Torino. Abbiamo creato un pandoro limited edition per sostenere insieme un progetto di ricerca per nuove cure terapeutiche per i bambini affetti da osteosarcoma e sarcoma di Ewing. Sono davvero fiera di questa iniziativa e di rendere il nostro Natale un po’ più rosa e dolce con questo pandoro speciale“.
In merito all’intera operazione, a sollevare alcuni dubbi fu però già nel mese di gennaio il Codacons, che presentò all’Autorità le perplessità in merito al reale utilizzo dei fondi raccolti:
“Oggi l’autorità accoglie in pieno la nostra denuncia aprendo un’inchiesta attraverso la quale sarà possibile capire meglio i dettagli di un’operazione commerciale proposta al pubblico con dei criteri poco trasparenti, tali da modificare le scelte economiche dei consumatori che hanno deciso di acquistare il prodotto sponsorizzato dalla Ferragni“.