Ornella Vanoni ha potuto scegliere con cura ogni dettaglio della sua casa. Una dimora di pregio, frutto della sua splendida carriera
Un crocevia di gusto, design, dettagli decorativi ricevuti in dono dai suoi amici artisti e un’atmosfera rilassante unica e, diciamocelo, invidiabile.
La casa di Ornella Vanoni appare fresca e luminosa, con finestre grandi e ampi spazi, una raffinata combinazione di colori, dove da sfondo predomina il verde chiaro e riposante delle pareti, scelto accuratamente proprio pensando ad una casa che deve sapere accogliere e coccolare.
Nel corso della sua immensa carriera, Ornella Vanoni ha dimostrato la sua personalità eclettica e di recente anche una inaspettata ironia, che le permette di comunicare in pubblico come nel privato, senza filtri e con quella schiettezza che l’esperienza (e la veneranda età) concedono.
L’eleganza e lo charme sono una sua cifra da sempre, quindi, è facile immaginare come anche la sua abitazione sia pregna degli stessi connotati. Ma vediamoli in dettaglio.
“Dovevo cambiare casa e l’ho comprata in fretta e furia appena rientrata da New York. L’aveva trovata la mia assistente. Quando l’ho vista, sebbene tanto più piccola di quella in cui abitavo prima, ho capito che mi stava aspettando”, racconta la cantante al magazine di arredamento AD. “Mi sono goduta Milano negli anni Settanta, quando era una città molto diversa da oggi. Oggi non si respira, c’è troppa gente, ci sono i grattacieli, non la riconosco più. Ma continuo ad amarla per i suoi palazzi storici con i giardini segreti, per i cortili straordinari nascosti nel centro, per i Navigli”.
Collocata nella Milano doc – Brera – la casa di Ornella Vanoni si trova all’interno di un palazzo storico di metà Ottocento. L’acquisto fatto di “pancia” è valso una volta eseguito e portato alla luce il progetto affidato all’architetto veneziano Alessandro Trevisani, con la collaborazione di Nadia Orecchio. Un background anni ’50 rivisitato in chiave moderna.
“Sono affezionata a pochissime cose. Credo che ogni casa abbia la sua anima che debba essere rispettata. Inutile trascinarsi dietro zavorre da altre vite. Si ricomincia ogni volta. Soltanto alcune opere che mi hanno regalato i miei amici artisti mi seguono, come lo spezzone di Pomodoro, che è venuto a controllare di persona che fosse collocato nel modo giusto, le sculture di Melotti, i pulcini in vetro di Murano di Alessandro Pianon che avevo comprato all’asta negli Stati Uniti e che erano nella mia casa di Venezia…”.
Viene da canticchiare “La casa nel campo”, brano ispirato chiaramente a questa abitazione: “E sogno una casa in un campo/Dove possa comporre canzoni per me/Ed abbia soltanto certezza degli amici/Del cuore e niente più”. E basta affacciarsi alle finestre per vedere parco Sempione nel quale la sua affidabile Ondina, la cagnolina con cui condivide l’appartamento, ha il giusto spazio per espletare tutte le sue funzioni liberamente. Nulla al caso quindi e tutto è perfetto.