Sta per compiere gli anni il regista Italiano più famoso al mondo Gabriele Muccino ha infatti lavorato con Russel Crow e, Jane Fonda, Olivia Spencer e tanti altri. Ecco quindi 5 film assolutamente da vedere del maestro.
Gabriele Muccino nasce a Roma il 20 maggio 1967 e la sua produzione artistica italiana è arrivata dagli studi di Cinecittà fino a quelli Hollywoodiani. Un regista così iconico tanto che la stessa Treccani ha adottato un nuovo termine che si rifà al suo stile registico unico e introvabile: mucciniano. Nel corso della sua carriera può infatti annoverare non solo molti premi ma anche volti noti del panorama cinematografico come Russel Crowe e Will Smith.
Per celebrarlo quindi ecco i cinque film più importanti del regista assolutamente da recuperare.
Una commedia generazionale. Ecco come inizia la sua carriera Muccino con uno stile che non lo lascia mai del tutto.
Il protagonista è il fratello minore di Gabriele Muccino, Silvio. L’attore che all’epoca non era ancora maggiorenne, interpreta un liceale alle prese con l’occupazione della sua scuola, con i suoi primi amori e soprattutto con il suo perenne conflitto con i genitori. Una fotografia non solo degli ultimi sprazzi degli anni ’90 ma anche dell’adolescenza e dei primi passi verso l’età adulta.
Film con cui Muccino si è guadagnato la sua fama e ha fatto scuola all’interno di Cinecittà.
Vincitore di ben 5 David di Donatello e 3 Nastri d’Argento, L’ultimo Bacio annovera al suo interno non solo la direzione artistica impeccabile del regista ma anche un cast corale d’eccezione: da Stefano Accorsi, nel suo esordio più eclatante, a Giovanna Mezzogiorno. La storia è sempre quella di un gruppo di amici che stavolta è cresciuto e ha 30’anni, alle prese con le difficoltà dell’essere adulti da poco e i cambiamenti che arrivano con la nuova vita da adulti. Romantico, Malinconico e Caotico, i tre aggettivi che Muccino dopo questo film, porterà fino all’esaurimento.
Cast internazionale per questo film d’eccezione. I soggetti cambiano e pare anche la regia di Gabriele che dimostra di andare oltre e saper raccontare più di un classico paesaggio tutto italiano.
Russel Crowe e Amanda Seyfield sono i protagonisti di questo dramma familiare: la storia è quella di uno scrittore famoso e del suo rapporto molto complesso con la figlia. Le vicende sono raccontate seguendo diverse linee temporali con un susseguirsi frenetico di flashback e scene dal presente. Emozionante, commovente e intricato.
Film corale anche questo che riprende in pare il cast di L’ultimo Bacio e in effetti il titolo è proprio l’incipit dell’inizio del film in cui Accorsi nel lontano 2001 disse: “A casa tutti bene”.
Nastro d’Argento anche per questo film, nella pellicola compaiono Stefano Accorsi, ormai pupilla del regista, Stefania Sandrelli, Sabrina Impacciatore e Pierfrancesco Favino. Nel film tutti i membri della famiglia si ritrovano nella casa ad Ischia per festeggiare le nozze d’oro dei genitori e restano intrappolati in casa a causa del maltempo. Colpi di scena e drammi familiari condiscono la pellicola e la rendono gradevole.
Giulio, Paolo e Riccardo, interpretati da un cast d’eccezione, sono amici sin da quando erano ragazzini.
Il loro rapporto però, che all’inizio sembra indissolubile, inizia a sgretolarsi a causa della complessità della vita stessa e, sorpresa, da una donna, che nei film del regista sfortunatamente è sempre un’Eva tentatrice: Gemma manovra tutti loro come burattini nelle sue mani, con intento o senza volerlo. Attorno però alle loro vite fa da sfondo tutto il panorama sociale e politico italiano dalla vittoria dei mondiali nell’82 alla caduta del muro di Berlino e l’attentato alle Torri Gemelle in America.
Un lungometraggio che passa dal particolare al generale e mostra quanto di quello che possa sembrare estraneo alle nostre vite, alla fine non lo è così poco.