La conduttrice televisiva Alba Parietti ha commosso tutti con un racconto emozionante. Ecco la sua testimonianza.
Solo poche ore fa Alba Parietti ha sconvolto tutti i suoi fan con un lungo post su Instagram, dove ha riportato la testimonianza del passato della sua famiglia che in pochi conoscono. Ha raccontato una storia emozionante, ma non si è azzardata a farla sembrare più facile o serena, non omettendo neanche i particolari più forti.
Senza dubbio, la showgirl è una delle donne più famose del panorama televisivo italiano e ormai la sua carriera prosegue da diversi decenni. Classe 1961, ha iniziato a lavorare in tv appena ventenne, per poi riscuotere sempre più successo, fino a collaborare insieme a icone del passato come Gianni Boncompagni, Gigi Sabani, Tinto Brass e Milly Carlucci.
L’attrice è molto popolare anche sui social e in particolare su Instagram, dove porta nuovi contenuti quasi ogni giorni. Nel suo ultimo post ha voluto ricordare il padre, che fu un aperto antifascista e combatté duramente per la Liberazione e la fine della Seconda guerra mondiale. Ha celebrato il 25 aprile così, con un lungo e toccante racconto, a tratti anche crudo.
Non tutti sanno che per Alba Parietti la storia della sua famiglia è molto importante. Ha sempre raccontato con grande orgoglio che suo padre Francesco è stato un partigiano – il cui nome in codice era Naviga – e combatté duramente durante la Resistenza. Proprio lei fu chiamata Alba in onore della città piemontese, la prima a essere liberata nel 1945.
Il occasione del 25 aprile, quindi, la showgirl ha pubblicato su Instagram una foto del padre da giovane, in cui ha ripercorso il suo passato. “Avevi 17 anni. Ma la resistenza non è cominciata con la guerra , non solo , la resistenza è cominciata a 3 anni , quando tuo padre ti insegnò il valore dell’essere diverso dagli altri ad avere una tua idea controcorrente, a durissimo prezzo. […] Tuo padre morì quando avevi solo 13 anni perseguitati, ma il valore del suo pensiero libero ha ispirato la tua vita e alla fine la mia. Tu a 15/16 anni eri a Torino a stampare e distribuire volantini antifascisti e poi Partigiano.
[…] Io, a questi valori devo rispetto a queste morti , di giovani Partigiani di civili che per la nostra costituzione e per il nostro paese libero dal dominio nazifascista hanno sacrificato la loro vita con coraggio, molto prima che gli alleati sbarcassero sul nostro territorio occupato.
E a tutto quel sangue versato , dobbiamo riconoscenza. La nostra libertà , anche di pensarla in modo diametralmente opposto , la sancisce la costituzione scritta con il sangue di molti caduti , di giovani morti di entrambi le parti. Perché la guerra è’ sempre ingiusta e schifosa . Per me non sei solo mio padre , ma per sempre il Partigiano Naviga eroe della resistenza. Ciao Papà“.