Predator: il significato nascosto del primo film della saga
Alcuni retroscena sul possibile significato del primo film del 1987 con protagonista con Schwarzenegger.
Le rivelazioni sui possibili significati nascosti di Predator, il cult del 1987 di McTiernan con Arnold Schwarzenegger nel ruolo del protagonista.
A distanza ormai di tantissimi anni, il Predator del 1987, film diretto da John McTiernan che ha dato inizio alla celebre saga, resta un vero e proprio cult. Il franchise è stato rispolverato di recente con Prey, quinta pellicola della saga arrivato sulla piattaforma di Disney+ lo scorso agosto. Un’occasione, questa, per tornare ad analizzare il primo storico capitolo.
Il primo Predator
Come ben noto, il primo film della saga di Predator ci fornisce la possibilità di fare la conoscenza di un alieno appartenente alla cosiddetta razza yautja, un essere dall’avanzata strumentazione giunto sul pianeta Terra e per la precisione in una zona dell’America Centrale.
Da qui ci si sposta su un gruppo di mercenari americani guidati da Alan Dutch Schaefer (Arnold Schwarzenegger) e che si trovano proprio in quella zona per una missione per conto del commilitone di Dutch nella Guerra del Vietnam George Dillon (Carl Weathers). Tale missione consiste in un salvataggio di un ministro che si trova a bordo di un elicottero ritrovatosi fuori rotta e che è stato con molta probabilità catturato dalle forze guerrigliere locali.
Ben presto però i protagonisti si ritrovano ad avere a che fare con la pericolosa creatura aliena, con Dutch che riesce alla fine sopravvivere per miracolo in seguito ad un durissimo scontro con il Predator e dopo aver assistito inerme allo sterminio dell’intera sua squadra.
Le nuove spiegazioni sul significato del film del 1987
Dopo numerosi anni, emergono nuove interpretazioni in merito al reale significato nascosto all’interno della trama di Predator. Come detto poco sopra, Dutch e la sua squadra vengono mandati in America Centrale ufficialmente per una missione di soccorso, ma dietro potrebbe esserci in realtà tutt’altro.
Il film diretto da McTiernan è ambientato negli anni ottanta, in un periodo ancora segnato in maniera profonda dal cosiddetto red scare (paura rossa, con cui si vuole fare riferimento all’epoca del forte anticomunismo imperante negli Stati Uniti). L’invio di un gruppo di mercenari in quella zona dell’America può dunque essere dovuto alla volontà da parte degli USA di tenere sotto controllo la minaccia del comunismo e dell’Unione Sovietica circa una decina di anni dopo la fine del terribile conflitto in Vietnam.
Il timore di potersi ritrovare così vicino un paese sotto il diretto controllo sovietico spinge dunque la CIA ad inviare in quella determinata regione le forze speciali dei berretti verdi. Con la missione di questi ultimi tutt’altro che riuscita, ecco dunque che viene inviata la squadra di Schwarzenegger allo scopo di terminare il lavoro eliminando anche i guerriglieri precedenti a conoscenza dei reali obiettivi della spedizione.
In tutto questo ci si interroga ovviamente sul motivo della presenza lì del Predator. La specie degli yautja avrebbe tra i suoi obiettivi quello di tenere particolarmente sotto controllo quei pianeti che si trovano sotto la minaccia di pesanti conflitti. Per essere più precisi, i Predator sono attirati da tali potenziali situazioni in quanto puntano a ristabilire l’equilibrio scagliandosi in particolar modo contro lo schieramento più aggressivo o pericoloso.
L’esempio di Predator Vol. 2 #2
Una storia molto interessante al riguardo è quella di Predator Vol. 2 #2 ad opera di Ed Brisson e Netho Diaz. Su un pianeta alieno, un gruppo di persone sta cercando di mettersi in salvo da dei Predator lanciati al loro inseguimento. Ritrovandosi a parlare tra di loro, questi scoprono sorprendentemente di provenire da epoche diverse, che oscillano tra gli anni novanta fino ad arrivare anche al 2050.
Alla fine si scopre che ognuna di queste persone proviene davvero da momenti diversi della storia sulla Terra: i Predator che arrivano sul pianeta rapiscono infatti degli esseri umani per portarli sul proprio pianeta d’origine e per metterli in stasi allo scopo poi di liberarli quando serve per delle sessioni di caccia controllata. In più, le date specifiche di cui parlano questi esseri umani corrispondono, all’interno di questa storia, a periodi in cui si sono verificati pesanti conflitti sulla Terra.
Ecco dunque spiegato il probabile motivo della presenza del Predator nel film del 1987: l’alieno viene attirato lì dal conflitto tra due superpotenze come Stati Uniti e Unione Sovietica, in cerca magari anche delle prede più degne da essere portate sul proprio pianeta natale.