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Marco Bellocchio: 5 film del regista da rivedere

Marco Bellocchio solocine.it

Le cinque pellicole da rivedere dell’apprezzato regista italiano.

Ecco cinque film del regista Marco Bellocchio assolutamente da rivedere. Tra i registi maggiormente apprezzati degli ultimi decenni per quanto riguarda il panorama cinematografico italiano è impossibile non inserire anche Marco Bellocchio. Il regista classe 1939 ha diretto il suo primo lungometraggio nel lontano 1965 con I pugni in tasca, iniziando da lì a conquistare grazie ai suoi lavori il pubblico non solo italiano ma anche estero.

A testimonianza di ciò, i tanti riconoscimenti ottenuti nel corso della sua lunga carriera. Bellocchio si è aggiudicato, tra le tante cose, il Leone d’argento per la regia alla Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia per La Cina è vicina. A ciò hanno fatto seguito l’Orso d’argento al Festival Internazionale del Cinema di Berlino per La Condanna e il Leone d’oro alla carriera, consegnatogli alla Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia nel 2021.

I 5 film da rivedere di Marco Bellocchio

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Nel corso della sua lunghissima carriera Marco Bellocchio ha diretto innumerevoli film di spessore: dall’esordio assoluto con Pugni in tasca del 1965 al successivo La Cina è vicina del 1967 passando per i più maturi Diavolo in corpo del 1986, Vincere del 2009 o anche Il Traditore del 2019. Ecco di seguito una lista dei cinque film assolutamente da rivedere di questo straordinario regista.

Sbatti il mostro in prima pagina (1972)

Sbatti il mostro in prima pagina è un film del 1972 reso celebre anche dalla straordinaria interpretazione del grande Gian Maria Volonté, che interpreta nella pellicola il ruolo del direttore del quotidiano di destra Il Giornale Giancarlo Bizanti.

Un film incredibilmente attuale che mette in mostra l’atteggiamento reazionario e le manipolazioni di tipo mediatico da parte del protagonista nei confronti della notizia della morte di una giovanissima ragazza. Un evento che viene manipolato allo scopo di incastrare un militante di sinistra e una storia di cronaca nera che trae spunto da un fatto realmente accaduto, ovvero l’omicidio di Milena Sutter avvenuto a Genova il 6 maggio del 1971.

Diavolo in corpo (1986)

Diavolo in corpo del 1986 si ispira all’omonimo romanzo del 1923 del francese Raymond Radiguet. Una pellicola che per lo stesso Bellocchio, come dichiarato dallo stesso diretto interessato, ha rappresentato una sorta di svolta e di punto di rottura rispetto a tutti i lavori eseguiti precedentemente.

Protagonista di Diavolo in corpo è una ragazza di nome Giulia, interpretata dall’attrice olandese Maruschka Detmers. La giovane, il cui padre era stato ucciso anni prima dalle Brigate Rosse, finirà con il diventare promessa sposa proprio di uno degli ex membri del gruppo di brigatisti responsabile della morte del padre, iniziando così a vivere una storia d’amore che riuscirà a cambiare in meglio la sua vita.

L’ora di religione (2002)

L’ora di religione è un film del 2002 con Sergio Castellitto nei panni del protagonista. Al centro della pellicola vi è una famiglia che cerca di ritrovare il proprio prestigio con la canonizzazione (processo che consiste nella dichiarazione di santità di una persona defunta) di uno dei suoi componenti.

La donna era stata uccisa da uno dei suoi figli, e l’intero nucleo familiare decide di mettersi all’opera per cercare di portare a compimento questo processo. Unico a mostrarsi apertamente contrario alla canonizzazione è il pittore e illustratore per bambini Ernesto (Sergio Castellitto), che ha un ricordo tutt’altro che positivo della defunta.

Vincere (2009)

Vincere del 2009 è stato uno dei film maggiormente premiati ai David di Donatello del 2010 con ben otto premi su quindici candidature totali. Un film incentrato sulla figura di Benito Albino Dalser, figlio di Benito Mussolini e della consorte del dittatore Ida Irene Dalser.

La trama ha inizio dal periodo in cui Mussolini conobbe la Dalser e arriva fino alla chiusura in manicomio di Benito Albino. La pellicola, che mette in mostra l’amore non corrisposto della Dalser per Mussolini con la chiusura in manicomio anche di quest’ultima, mette in evidenza la totale emarginazione di questi due personaggi, le cui scomode verità verranno ovviamente allontanate e insabbiate dal regime fascista purtroppo imperante in quegli anni in Italia.

Il Traditore (2019)

Il Traditore è un film del 2019 incentrato su Tommaso Buscetta, interpretato nella pellicola da Pierfrancesco Favino. Al centro della trama una delle vicende più note della storia recente della cronaca italiana, ovvero quella di Buscetta che da membro mafioso di Cosa nostra diventa poi successivamente collaboratore di giustizia.

Il film, che mostra purtroppo anche l’episodio dell’attentato al giudice Giovanni Falcone, risulta tutt’altro che ottimista e consolatorio, nonostante al centro di tutto ci sia il processo che ha contribuito in maniera significativa a colpire e a smascherare l’organizzazione mafiosa di Cosa nostra.