Il cantautore Francesco De Gregori racconta, superati i settant’anni, cosa è che adesso genera in lui un forte contrasto interiore
La sua capacità descrittiva, così profonda e delicata, unita ad una voce inconfondibile, lo rendono ad oggi uno dei cantautori italiani più riconoscibili e apprezzati dell’ultimo secolo.
La sua passione per la musica, intesa come racconto dell’anima e descrizione poetica di un vissuto a volte personale, altre collettivo, affonda le sue radici in una forte stima per Fabrizio De Andrè. Insieme al fratello Luigi conosciuto col nome d’arte di Ludwig, inizia a far conoscere la sua propensione artistica nel Folkstudio, dove incontra molti musicisti tra cui Caterina Bueno, Antonello Venditti, Mimmo Locasciulli, Giovanna Marinuzzi (con la quale avrà un breve flirt citato anni dopo nella canzone Niente da capire), Ernesto Bassignano, Edoardo De Angelis e Giorgio Lo Cascio.
Sarà intorno agli anni ’70 a muoversi da solista: dopo la partecipazione ad Un Disco per l’Estate con la canzone Alice, classificandosi all’ultimo posto, si fa conoscere al grande pubblico e lancia il suo disco d’esordio Alice non lo sa.
Il grande successo arriva con Rimmel del 1975, uno dei dischi più venduti del decennio, contenente tra gli altri l’omonimo Rimmel, Pablo (scritta insieme a Lucio Dalla), Quattro cani e Pezzi di vetro. La notorietà raggiunta gli dà modo di collaborare anche alla stesura di pezzi insieme al suo amato De Andrè e con la pubblicazione di Generale, nel 1978, arriva anche a lavorare insieme a Lucio Dalla col quale inciderà il 45 giri Ma come fanno i marinai.
Interrogato parecchi anni fa dalla Boschero a L’Unità aveva dichiarato sul tema della morte e dell’aldilà: “Nella canzone il mistero viene risolto dalla figura di un angelo che “viene a sciogliere e non a legare”[…] Il senso è vedere la nostra fine come un momento di scioglimento dolce, non una frattura, non una cosa di cui aver paura. Una canzone che dovrebbe riconciliarci con l’idea della morte che in occidente è sempre bandita. Soprattutto nelle canzoni, perché poi nessuno si scandalizza se un film o un romanzo trattano l’argomento. In una canzone è inusuale”.
E di questa “frattura” torna a parlare ai giorni nostri, in un modo più attuale, che ha molto a che fare con la vita e il percorso che ogni essere umano dovrebbe affrontare.
“Mi commuove l’età. Mi commuovono i vecchi e i bambini. Perché dai vecchi e dai bambini si vede il percorso di un uomo o di una donna, si vede il passaggio di una vita. Drammi, dolori, gioie, puoi immaginare tutto quello che quel bambino attraverserà e quello che ha già attraversato. L’età cambia il fisico. Se adesso mi cadono le chiavi di casa per terra, ora ci penso”, ha dichiarato De Gregori in un racconto molto intimo della sua attuale emotività.
“Adesso dico ‘porca miseria, la prossima volta devo starci più attento’. Dieci anni fa nemmeno mi rendevo conto. C’è una frattura forte tra quello che mi immagino essere e il fisico che mi ricorda quello che sono. Ma è sempre meglio del contrario: essere un vecchio nella testa e avere un fisico giovane.” Mai parole furono più sagge ed è questa consapevolezza che rende la sua musica attuale anche dopo molti anni.