Al Jaffee, storico fumettista di Mad Magazine, è morto a 102 anni
Il mondo della fumettistica piange una grave scomparsa: Al Jaffee, storica matita di Mad Magazine, è morto all’età di 102 anni. Andiamo a ripercorrere la vita dell’artista.
Al Jaffee, una delle firme più importanti della rivista illustrata e satirica Mad Magazine, ci ha lasciati all’età di ben 102 anni lo scorso lunedì 10 aprile, mentre era ricoverato al New York City Hospital. La notizia della sua morte è stata condivisa da Tom Heintjes, uno dei più importanti redattori di Hogan’s Ally, rivista online che documenta tutto sul mondo del fumetto. Fani Thomson, nipote dell’artista, ha poi confermato con un articolo sul New York Times.
Questa morte ha sconvolto il mondo del fumetto, dal momento che Al Jaffee era una delle personalità più storiche e importanti. Era nato nel 1921 a Savannah, in una famiglia di ebrei lituani, e durante l’infanzia aveva vissuto tra gli Stati Uniti e la Lituania, prima di stanziarsi stabilmente in America negli anni ’30.
Le sue origini ebraiche furono fondamentali nel suo lavoro. Il fumettista ha più volte raccontato che avrebbe voluto lavorare nella pubblicità, ma negli Stati Uniti, negli anni ’40, in pochi erano disposti ad assumere un ebreo. Così si ritrovò a lavorare nell’industria del fumetto, che allora era composta per lo più da artisti ebraici. Iniziò così a disegnare per Timely Comics e Atlas Comics, sotto la guida di Stan Lee.
Al Jaffee, il fumettista che inventò il “Fold In” per Mad Magazine
Tuttavia, fu dopo la Seconda guerra mondiale che Al Jaffee si fece veramente notare. Nel 1955 iniziò a collaborare con Mad Magazine, una rivista di stampo fortemente satirico per cui inventò nel 1964 il “Fold In“, ovvero l’inserto centrale che una volta ripiegato su se stesso rivelava una gag. Si trattava di una parodia dei centerfold di riviste come Playboy e Life e non si era mai visto nel mondo dell’illustrazione.
L’idea piacque tantissimo ai lettori e l’artista si occupò di realizzare il Fold In di quasi tutti i numeri di Mad Magazine dal 1964 al 2020, diventando così la firma più popolare della rivista. Inventò anche le rubriche Mad Inventions e Snappy Answers to Stupid Questions, un modo di fare satira e parodia nuovissimo per l’epoca.
Dal mondo dei social tantissimi personaggi famosi hanno detto addio a questo incredibile e geniale artista. L’attore e autore di podcast Marc Maron lo ha definito “una profonda ispirazione” e “uno dei più grandi“, mentre il produttore Dan Pasternack ha dichiarato: “Il senso dell’umorismo di numerose generazioni è stato modellato dal suo lavoro“.