A rendere iconica la saga di Scream è stata anche la celebre maschera di Ghostface.
I retroscena su come si arrivò alla scelta della famosissima maschera.
La saga di Scream non tramonta mai. Il franchise cinematografico horror incentrato sulla figura di uno dei più noti e temuti assassini della settima arte è tornato al cinema in questo periodo grazie all’uscita di Scream VI. Il film diretto da Matt Bettinelli-Olpin e da Tyler Gillett rappresenta un’occasione per tornare a parlare di uno degli elementi centrali della saga, ovvero la maschera di Ghostface.
Tra i fattori più iconici che hanno maggiormente contribuito alla fama dell’intera saga di Scream vi è senza ombra di dubbio quello della maschera dell’assassino, rimasta sempre la stessa non solo nei sei film principali ma anche in spin-off e adattamenti vari.
Il binomio maschera-serial killer, che ha reso incredibilmente iconico il personaggio di Ghostface, ha funzionato nel corso degli anni anche con altri franchise: basti pensare alla maschera da hockey indossata da Jason nella saga di Venerdì 13 o a quella di Michael Myers in Halloween, che deriva da una maschera modificata del Capitano Kirk interpretato da William Shatner nella saga di Star Trek.
Come quest’ultima, ad avere un’origine e una derivazione precisa è anche la maschera di Ghostface, disegnata da una donna di nome Brigitte Sleiertin e messa in commercio da un’azienda dal nome di Fun World. Si tratta infatti nello specifico di una rappresentazione basata sul celeberrimo dipinto L’Urlo di Edvard Munch. Inoltre, altra ispirazione è quella degli spettri dei cartoon di Betty Boop.
La maschera che poi diventerà di Ghostface fu realizzata per la precisione nel 1991. Inserita all’interno di una collezione intitolata “Fantastic Faces“, la Dimension Films riuscì a trovare un accordo per il suo utilizzo. Ciò portò ovviamente enormi profitti alla Fun World, poiché la maschera iniziò ad andare praticamente a ruba per Halloween negli Stati Uniti dopo l’uscita del primo storico Scream di Wes Craven del 1996.
Questo il retroscena rivelato dallo sceneggiatore Kevin Williamson in merito alla scelta della maschera per la saga di Scream: “Nessuno era d’accordo per quanto riguarda la scelta della maschera, e ricordo che mentre eravamo alla ricerca di una location trovammo Ghostface in uno scatolone all’interno di un garage. Guardandola Wes la accostò subito all’Urlo di Munch. La prendemmo, la portammo in produzione e dicemmo di lavorarci un po’ su. Vennero fatti circa 20 disegni ma vennero respinti tutti. Allora decidemmo di acquistare direttamente i diritti per quella maschera“.
Eppure, la maschera inizialmente non convinceva proprio tutti. Questo quanto rivelato in una vecchia intervista al The Hollywood Reporter dalla produttrice Cathy Konrad, che dovette lottare con i produttori esecutivi Bob e Harvey Weinstein per tenere la maschera nei film della saga: “La loro impressione era che la maschera non facesse abbastanza paura. Ci venne chiesto di girare tutto ciò che avevamo già girato con diverse altre maschere così che Bob potesse scegliere la migliore. Ma io proposi loro di tagliare insieme quello che era stato girato per mostrare loro l’efficacia di quella maschera“.
Da pochissimi giorni, per la precisione dallo scorso 9 marzo, è disponibile nelle sale cinematografiche italiane Scream VI, sesto capitolo della saga che vede nuovamente in azione Ghostface con indosso la sua iconica maschera.
In questo film, che ha visto il ritorno di personaggi dei precedenti capitoli come la Gale Weathers di Courteney Cox, Ghostface deve vedersela anche con Jenna Ortega, già apparsa nello Scream del 2022 nei panni di Tara Carpenter.