È morto a 79 anni per un attacco di cuore il regista australiano George T. Miller, ne danno il triste annuncio i figli Harvey e Geordie.
Per colpa dell’omonimia, il futuro lavorativo di un regista può essere messo a repentaglio, in quanto il pubblico lo scambiava spesso con “l’altro”. Quante probabilità ci sono che un uomo con il tuo stesso nome, che vive nel tuo stesso Stato, faccia anche il tuo stesso lavoro? Purtroppo il regista australiano, George T. Miller ne sa qualcosa, in quanto per tutta la vita ha dovuto portarsi dietro questa “spada di Damocle”, fino a pochi giorni fa. A causa di un arresto cardiaco, il noto regista è morto all’età di 79 anni, nell’ospedale di Melbourne.
George Trumbull Miller, conosciuto semplicemente come George T. Miller, è stato un regista britannico naturalizzato australiano, nato nel 1943. Tra i tanti suoi lavori è ricordato maggiormente per essere il regista che ha diretto il sequel di The NeverEnding Story, nonchè The Man From Snowy River, Natale In the Nick of Time, Zeus e Roxanne, per non parlare delle serie tv quali Division 4, Matlock Police, The Box, The Sullivans, ecc.
Sfortunatamente per lui, per tutta la sua vita fu sempre etichettato come ” l’altro George Miller“, in quanto combinazione salì alla ribalta con i suoi lavori, nello stesso periodo in cui uscì il franchise di Mad Max, girato dal suo omonimo George Miller. Ovviamente il successo di quest’ultimo fu infinitamente maggiore, motivo per cui, George T. Miller finì per essere oscurato dal suo “gemello di nome”.
Il regista australiano George T. Miller è morto il 17 febbraio 2023, a 79 anni per un arresto cardiaco, nell’ospedale di Melbourne. Purtroppo per lui non c’è stato niente da fare. A rivelarne la notizia sono stati i figli Harvey e Geordie.
George T. Miller iniziò giovanissimo a lavorare in questo settore, il suo primo lavorò fu per la società Crawford Productions nel 1966, famose sono state le sue parole in merito: “Ti hanno addestrato a fare tutto, ti buttavano dentro per vedere se affondavi o nuotavi. Ero uno di quelli che nuotavano, non avresti ottenuto quell’allenamento da nessuna parte ora”.
Il suo più grande rammarico fu quello di aver rifiutato di dirigere il film cult, Crocodile Dundee, in quanto in quel periodo aveva accettato di lavorare per un altro progetto che non fu mai realizzato. Sicuramente il suo nome avrebbe ottenuto maggiore lustro se avesse accettato questo lavoro.