Elena Santarelli e il dramma della malattia del figlio: come mamma non poteva fare di più
Elena Santarelli torna a raccontare il dramma della malattia di suo figlio Giacomo, al quale nel 2017 è stato diagnosticato un tumore al cervello. In un’intervista al Corriere spiega il suo impegno di madre e di attivista a sostegno della ricerca.
Il 15 febbraio di ogni anno nel mondo si celebra la Giornata mondiale sul cancro infantile e la showgirl e attrice Elena Santarelli ha voluto cogliere l’importante occasione per tornare a parlare di un tema molto delicato che le sta particolarmente a cuore: la malattia del figlio Giacomo, colpito da un tumore cerebrale all’età di 8 anni.
Oltre a ripercorrere i momenti difficili affrontati da madre di un bambino malato, Elena ha voluto anche parlare del suo nuovo ruolo di ambasciatrice della Fondazione Umberto Veronesi e del progetto “Gold for kids”, nato per supportare in maniera concreta la ricerca in oncologia pediatrica, con un focus sull’elaborazione di terapie su misura per bambini e adolescenti.
“Se posso, con la mia esperienza, contribuire a promuovere le loro attività, a sensibilizzare le persone a donare quello che possono, tanto o poco che sia, lo faccio volentieri. In particolare a favore della ricerca sui tumori infantili: c’è ancora tanto da fare per dare più possibilità di guarire a bimbi e adolescenti che si ammalano di cancro” spiega la Santarelli, a proposito della Fondazione Veronesi.
Per quanto riguarda la scoperta della malattia del figlio, Elena ricorda: “Nella nostra famiglia e nella mia vita c’è un prima e un dopo il 30 novembre 2017 (…) Giacomo era un bambino come gli altri, sano e sereno, a un certo punto ha iniziato a soffrire di forti mal di testa e vomito a getto, entrambi frequenti. Sentivo che c’era qualcosa che non andava, ma non capivo cosa”.
Elena Santarelli e la malattia del figlio Giacomo: in prima linea come madre e come attivista per la ricerca
“Arrivare alla diagnosi è la prima difficoltà” spiega l’attrice al Corriere. “Tutti i genitori cercano di non essere troppo apprensivi, io non mi sono mai preoccupata molto per piccoli traumi tipici dei bambini, per la febbre alta o minimi sintomi. Bisogna essere cauti, senza allarmarsi troppo, ma non bisogna perdere tempo”.
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Una volta approdati alla diagnosi, per Elena Santarelli e il marito Bernardo Corradi inizia un percorso complesso al fianco del figlio: “È sempre uno shock. (…) Terrore, ansia e pure rabbia. Sono reazioni inevitabili, ci passiamo tutti, che vanno però smaltite. E l’aiuto psicologico può aiutare tanto. A noi è servito moltissimo”.
A maggio 2019, finalmente, la fine della terapie e l’inizio di una nuova normalità: “Siamo felici. Poi se mi chiedi se vado a letto la sera come prima del 30 novembre 2017 ti rispondo di no. Ho un grosso pensiero in più a quelli di tante altre mamme alle prese con figli 13enni e non sono più la stessa Elena (…) tra le varie lezioni, c’è pure quella di essere grati e godere a pieno ogni giorno”.