Si è spenta Vivienne Westwood, la famosa stilista che ha sdoganato ogni barriera cambiando la visione sul punk.
Il mondo della moda perde un’altra grande e immensa icona di stile inglese. Sui giornali e sui social si legge che: “Vivienne Westwood è morta oggi, spenta serenamente e circondata da tutta la sua famiglia, a Clapham, nel sud di Londra. Il mondo ha bisogno di persone come Vivienne per cambiare in meglio”. Suo marito, Andreas Kronthaler, e creativo della sua azienda da oltre 30 anni ha detto: “Abbiamo lavorato fino alla fine. Vivienne nel mio cuore: mi ha dato tante cose per andare avanti… Grazie amore mio.”
Andreas Kronthaler, marito e partner creativo della stilista da trent’anni. “Abbiamo lavorato fino alla fine e lei mi ha dato un sacco di cose con cui andare avanti. Grazie tesoro”.
Una stilista che si è da sempre battuta per i suoi ideali, protestando contro il consumismo, contro la disuguaglianza salariale, in un’ottica sempre pro ambiente. Questo era Vivienne. Anche se ultra 80 enne, lei ha continuato a proteggere e a preservare i suoi ideali politici, anche fino al giorno prima di morire. In un’intervista si legge che: “Vivienne ha da sempre lottato per la giustizia e l’equità e ha lavorato a un piano per salvare il mondo […] Julian Assange è un eroe ed è stato trattato atrocemente dal governo britannico. […] Il capitalismo è un crimine. È la causa principale della guerra, del cambiamento climatico e della corruzione”.
Vivienne esplode negli anni 70, quando ha contribuito a creare lo stile punk dell’ UK. Compra una boutique SEX e il suo negozio è un ritrovo per i gruppi punk dell’epoca. Lo stile si allarga e si sviluppa a macchia d’olio, diventando famosissimo in tutta Europa. Vestiti di plastica, toppe ovunque, capelli ribelli, magliette strappate, pantaloni scozzesi, make up pesante.
Il suo negozio di abbigliamento spopola in tutta l’Inghilterra e diventa sempre più un punto di riferimento per i membri delle band punk, come gli Siouxsie and the Banshees and the Slits. Attraverso la sua moda, si legge in una rivista di moda:“Vivienne usa i vestiti per scioccare, irritare e provocare una reazione, ma anche per ispirare il cambiamento. Maglioni di mohair, lavorati a ferri grossi, così larghi che si possono vedere fino in fondo, magliette tagliate e scritte a mano, cuciture ed etichette all’esterno, che mostrano la costruzione del capo.”