I fan sono sconvolti dal “Wonder Woman 3” gate. Senza Patty Jenkins non avremo più la Wonder Woman che amiamo, ma avremo per sempre Themyscira.
L’isola di origine di Themyscira di Wonder Woman e delle sue sorelle Amazzoni sarà per sempre ricordata dai fan della saga. La molto chiacchierata eliminazione dalla produzione di Wonder Woman 3 fa senz’altro pensare e discutere.
Il primo film, pubblicato nelle sale nel 2017, della regista Patty Jenkins aveva già da subito l’ambizione di presentare il personaggio unico e forte di Diana aka Wonder Woman, interpretata da Gal Gadot.
L’isola, abitata da sole donne, nonostante sarebbe potuta essere composta da una serie di difficoltà, in realtà è percepito come un luogo paradisiaco e idilliaco e non come luogo asettico. La sceneggiatura ha reso perfetta la descrizione del luogo e i fan si sono legati alla comunità di donne forti, tenere e unite in cui il pink power è alla base della collettività.
La sceneggiatura, tra i colori scelti nella descrizione di Themyscira e il suo montaggio, risulta vincente fin da subito. Su Themyscira batte sempre il sole, i paesaggi, con colline e montagne, il cielo trso e il mare di un blu, dalle sfumature intense, i fiori e i campi, descrivono un paesaggio bucolico. Diana, la giovane Wonder Woman, vive in questa meravigliosa isola, abitata da donne forti e indipendenti.
Il personaggio di Diana si sviluppa in questo contesto, tra un impegnativo addestramento e l’altro, descritto nel dettaglio in una determinata fase di un montaggio. Nel combattimento, prendono vita i gruppi di Amazzoni che si esercitano, allenando la propria forza con calci a rallenty, tra giravolte e piroette. I ruoli delle anziane amazzoni fanno da insegnanti in questo percorso alle più giovani, tra cui anche la giovane Diana. Qui, la Diana di Jenkins forma il suo estro, consolidando il senso di comunità al femminile, presente da sempre, da migliaia di anni.. C’è qualcosa di affascinante attorno alla filosofia di Themyscira: le donne forti si sostengono a vicenda e non entrano mai in una competizione malsana. La piccola Diana imita gli allenamenti delle più grandi, in uno spettacolo unico, facendo poi da esempio in una seconda fase della sua vita, da adulta. Quante bimbe avranno visto in Wonder Woman il proprio idolo, dalla versione di Lynda Carter degli anni ’80 a quella di Gal Gadot dei giorni nostri.