Sapevate che l’attore Hugh Jackman per calarsi perfettamente nel ruolo di Wolverine ha dovuto seguire una dieta estrema? Per diventare il mutante, infatti, ha dovuto cambiare la sua forma fisica e diventare molto più muscoloso.
Tra poco Hugh Jackman tornerà al cinema con Deadpool 3, ma uno dei suoi personaggi più famosi resterà per sempre Wolverine. Il protagonista della serie X Men ha convinto tutti e il finale di Logan nel 2017 è stato un duro colpo per i fan. Sapevate, però, che diventare il famoso mutante non è stata affatto una passeggiata per l’attore? Per ottenere quella forma fisica ha dovuto, infatti, sottoporsi a una dieta rigidissima e a continui allenamenti in palestra.
Hugh Jackman ha detto definitivamente addio al suo Wolverine ormai più di cinque anni fa. Il mutante dalla super rigenerazione cellulare e dalle lame nascoste sotto la pelle non tornerà al cinema, ma conserverà sempre un posto nel cuore degli spettatori. Dopo aver rifiutato il ruolo di James Bond (ovviamente poi la parte è andata a Daniel Craig, che ha appena girato il secondo capitolo di Knives Out), l’attore ha messo tutto se stesso per dare al pubblico una buona interpretazione del suo personaggio.
Per questo, non solo si è impegnato per un’ottima recitazione, ma anche per mostrare la forma fisica più adatta. Vi siete mai chiesti quale tipo di dieta abbia seguito per ottenere quel fisico?
Hugh Jackman ha interpretato Wolverine per quasi vent’anni e durante questo lasso di tempo la sua forma fisica è cambiata. All’inizio delle riprese, nel 2000, pesava 85 kg e aveva già un fisico invidiabile. Nel 2003, grazie a dieta e allenamenti, la sua massa muscolare ha raggiunto i 95 kg per assestarsi poi intorno ai 90 dal 2009. Anche nel 2006 pesava 90 kg, ma appariva molto più magro, come richiedeva il copione di X Men – Conflitto finale.
Ma che cosa mangiava durante questi anni? L’attore ha dichiarato che, solo durante le giornate in cui faceva i pesi in palestra, seguiva una dieta chiamata 8 e 16, con digiuno intermittente: si mangia per otto ore e si digiuna per 16. Questo significava che iniziava a mangiare alle dieci di mattina e terminava alle sei di sera.
Iniziava con una colazione composta da porridge d’avena con cannella, sei uova strapazzate, pane e burro d’arachidi. A mezzogiorno seguiva un pranzo formato da riso integrale, due petti di pollo grigliati e contorno di spinaci e avocado. Alle 14 aggiungeva due bistecche alla griglia con patate dolci e broccoli piccanti. Alle 16 mangiava salmone al vapore con verdure e per cena, alle 18, ripeteva uno dei pasti precedenti. Che cosa ne dite?