Depressione Enzo Iacchetti: il palco l’ha salvato
Enzo Iacchetti parla a cuore aperto della depressione che sta vivendo in maniera accentuata da dopo la Pandemia. Il palco è stato la sua ancora di salvezza dai momenti bui della sua vita.
È proprio vero, non si può dire di conoscere una persona, finché non ci vieni a contatto in maniera approfondita. Dall’apparenza non si può giudicare una persona, tanto meno la sua vita, in quanto tutti noi possiamo mascherare la tristezza che ci portiamo dentro.
È il caso del comico Enzo Iacchetti. Che lui potesse soffrire di depressione, è una sfaccettatura del suo carattere che facciamo fatica a credere. Sempre così sorridente, con i suoi simpatici siparietti, insieme all’amico di sempre Ezio Greggio, sembra impossibile che lui possa soffrire di questa patologia. È stato proprio il suo lavoro che l’ha salvato.
A scoprirlo è stato Maurizio Costanzo
Enzo Iacchetti è un comico, cabarettista, conduttore televisivo, cantante e attore italiano, nato il 31 agosto del 1952 a Castelleone. Ha sempre amato il mondo dello spettacolo, soprattutto il mestiere di “fare ridere la gente”. Nonostante l’opposizione del padre, ha iniziato ad addentrarsi nel mondo comico con piccoli lavoretti, utili più che altro per fare esperienza.
Tutto iniziò quando fu scelto da Maurizio Costanza per intrattenere il “suo pubblico” presentando il suo repertorio di canzoni e poesie “bonsai.
“Portai i miei libri bonsai e l’idea piacque tantissimo a Maurizio Costanzo, che in me probabilmente percepisce un senso della comicità sensibile e malinconica alla Neil Simon. Andò tutto bene, mi chiese anche di improvvisare delle canzoni in diretta”.
Da lì, iniziò tutto, la conduzione di Striscia la Notizia insieme al suo amico e collega di sempre Ezio Greggio, nonché diversi ruoli a teatro, per non parlare di film e serie tv che rese migliori grazie al suo contributo.
Il grande “orecchio” di Iacchetti
Enzo Iacchetti ha confessato, che soffre di depressione da sempre. Dovette affrontare molti periodi bui nella sua vita, la morte del padre quando lui aveva solo 21 anni, contrario fin da sempre alla sua passione per la musica e per lo spettacolo. In seguito la morte della madre, con la quale ha sempre avuto un forte feeling e altri momenti tristi che l’hanno gettato in un forte sconforto.
Il palco e il suo lavoro l’ha salvato dalla chiusura totale. Il suo lavoro gli ha dato molte soddisfazioni per non parlare del momento in cui è diventato padre di Martino, avuto dalla ex moglie Roberta. Ha sempre amato la musica, come lui stesso sostiene:
“Tutto è iniziato quando da ragazzino vidi Celentano per la prima volta a Sanremo: rimasi folgorato e andai in fissa per la musica. La mia era diventata una passione ed ero anche dotato, infatti scoprirò presto di avere l’orecchio assoluto. Se solo avessi avuto la possibilità di studiare magari adesso sarei direttore di orchestra, solo che i miei genitori facevano lavori modesti e non potevano permettersi di pagarmi il Conservatorio”.
A riguardo della depressione ha poi concluso: “Prima della pandemia vivevo a pieno ritmo, non mi sembrava di avere 67 anni. Adesso invece mi sembra di avere molti più anni di quelli che ho. Vivo in solitudine e amo il silenzio. Strano, io che ho amato tanto la musica ultimamente non riesco ad ascoltarla, eppure la musica mi ha dato tanto, forse troppo. Che sia forse depressione? L’ho sempre avuta. Anche da bambino ero vivace ma non parlavo, il palco per me è stato terapeutico. Tutti noi portiamo una croce, la mia è questo carattere”.