Avatar 5. Il quinto film sarà ambientato sulla Terra. Parla il produttore John Landau: “Non sarà l’unico pianeta mostrato nella saga”.
Dopo ben tredici anni Avatar torna al cinema con il sequel che tutti aspettavano dal 2009: Avatar, la via dell’acqua al cinema dal 14 dicembre 2022. Il film come già svelato dal trailer, ci mostrerà le zone inesplorate di Pandora e stando alle parole del produttore Joh Landau, non sarà l’unico pianeta che verrà mostrato nel franchise.
James Cameron aveva infatti sempre parlato del fatto che non si sarebbe limitato al primo film e soprattutto non avrebbe limitato la storia circoscritta al pianeta d’origine dei Na’vi. Le intenzioni di Cameron sono però molto ambiziose, considerando il costo di ogni film (circa 250 milioni di dollari): la storia dovrebbe svilupparsi in almeno cinque o sei capitoli. Ed è proprio nel quinto che l’ambientazione dovrebbe spostarsi sul pianeta natale del protagonista: la Terra.
In queste ore sono trapelate infatti delle indiscrezioni fornite dal fidato collaboratore del regista, Jon Landau.
Quello che ha sempre catturato del film è la narrazione di opposti: da una parte i Na’vi, un popolo totalmente in sincronia con il proprio pianeta natale, Pandora; dall’altra gli umani che invece sono costretti a colonizzare altri pianeti perché il loro è ormai distrutto, massacrato e inutilizzabile. Il complesso rapporto e l’estrema analogia tra questi due “alieni” è rappresentato proprio dal protagonista, Jack Sully che nel primo film decide di abbandonare il proprio corpo umano per trasferire la sua coscienza nell’avatar Na’vi, datogli dalla dottoressa Grace.
Il produttore e fedelissimo di Cameron, Jon Landau si è però fatto scappare in una recente intervista che nel corso della storia è previsto un ribaltamento di prospettiva che farà capire al protagonista come sulla terra, non tutti gli uomini sono cattivi: “E’ divertente, non avevo intenzione di parlarne ma ho sentito che James ne ha discusso già da un pò: nel quinto film c’è un pezzo della storia che si svolge sulla Terra. Lo facciamo per aprire gli occhi delle persone e di Neytiri, circa quello che esiste sul suo pianeta natale. La terra non è rappresentata dalla RDA. Così come una persona viene definita dalle scelte che fa nella vita, non tutti gli esseri umani sono cattivi. E non tutti i Na’vi sono buoni. Sulla terra è lo stesso. E volevamo esporre questa cosa anche a Neytiri.”
Ha continuato poi spiegando che ogni sequel del franchise sarà ambientato in un habitat differente: “ Quello che mi emoziona particolarmente è che ogni sequel ci porterà in posti nuovi e ci introdurrà a nuove culture e nuovi clan di Na’vi. Per me è stimolante perché ci permette di riflettere il nostro stesso mondo. Attraverso il processo, desideriamo continuare a esplorare quest’idea di connettività. Siamo tutti collegati, a prescindere dal tipo di collegamento. Vogliamo ricordare alle persone che siamo tutti connessi e che le nostre azioni hanno un impatto su chi ci circonda e sul mondo intorno a noi.”.