Il film simbolo per eccellenza della fine degli anni Sessanta, Easy Rider, avrà un reboot rivisitato, per permettere alle nuove generazioni di godere di una pellicola cult più vicina a loro.
In ogni cambio generazionale, ci sono dei film simbolo che rappresentano i giovani dell’epoca. Queste pellicole sono, se vogliamo, una testimonianza da lasciare alle future generazioni, le quali potranno apprendere meglio gli usi e i costumi del passato.
Un tipico esempio di tutto questo è il film uscito nel 1969, Easy Rider. In quegli anni, la pellicola cult ha voluto dare voce ad un movimento giovanile ribelle che tentava di identificarsi in una realtà a loro scomoda e in più (forse) ha aiutato gli adulti a capire meglio quello che passava per la testa dei loro figli. Ovviamente però questo film andava bene per quegli anni, ma risulta essere totalmente fuori luogo con la mentalità di oggi, motivo per cui arriverà un reboot del grande classico.
Easy Rider, uscì nel 1969 in un periodo molto delicato della storia americana, caratterizzato da una profonda ribellione giovanile. Fu scritto da Dennis Hopper, Peter Fonda e Terry Southern. Il film è incentrato sulle avventure che Hopper e Fonda, vivranno durante il viaggio in motocicletta che va da Los Angeles a New Orleans.
Easy Rider è stato eletto come film simbolo della controcultura americana degli anni Sessanta, in un periodo dove i giovani si barcamenavano tra sesso, droghe, motociclette, le proteste contro la guerra del Vietnam, lo sbarco del primo uomo sulla Luna e il concerto cardine di Woodstock. Questo film vinse il premio come miglior opera prima a Cannes, nonché ottenne due nomination agli Oscar come miglior sceneggiatura e miglior attore non protagonista per un giovane e acerbo (ma con visibili potenzialità), Jack Nicholson.
Ovviamente tutti i temi affrontati nel film degli anni’60, non prendono più piede con gli ideali e la mentalità delle nuove generazioni, i quali non si sentono attratti nel capire un periodo così tanto “fuori moda”. Ecco perché è nato il progetto di fare di Easy Rider, un reboot che più si avvicinasse al pensiero delle generazioni degli anni 2000.
Del reboot di Easy Rider ovviamente non si sa ancora niente, si sa solo che si farà, in quanto la Kodak Pictures di Maurice Fadida, la Defiant Studios di Eric B. Fleischman e il gruppo Jean Boulle, sono riusciti ad ottenere i diritti per la realizzazione della nuova pellicola rivisitata.
Secondo Fadida infatti: “Il nostro obiettivo è quello di costruire sui fondamenti culturali e la libertà narrativa del film originale qualcosa per i giovani, in grado di valorizzare le loro sfide e la loro controcultura. Ciò che questi stanno vivendo oggi nella loro quotidianità può sembrare incomprensibile alle generazioni più adulte, ma può diventare tranquillamente la norma, come avvenne con il cambiamento culturale alla fine degli anni Sessanta. Speriamo di avere un ruolo in questo eventuale processo”.