Anche io, il film sul caso Weinstein presentato al Torino Film Festival. La regista Maria Schrader racconta la storia del caso che ha dato il via al movimento MeToo. Trailer e data di uscita.
Viene presentato al Torino Film Festival il film Anche io. Diretto da Maria Scherader, il film racconta la vera storia di Jodi Kantor e Megan Twohey le giornaliste del NewYork Times che per prime hanno raccontato e svelato le storie di abusi compiuti da Harvey Weinsten.
Questi i commenti della regista sul film che uscirà a gennaio nelle sale di tutti i cinema:” Non avevamo ancora visto un film sul giornalismo investgativo con due protagoniste femminili. Hanno detto che questo è come tutti gli uomini del presente ma con le donne: in effetti parla di un’investigazione che ha avuto risonanza mondiale e che ha avuto il potere di cambiare le cose”. Harvey Weinstein è stato infatti per decenni uno degli uomini più potenti di Hollywood fin quando non è stato accusato di molestie sessuali andate avanti per tutta la sua carriera. Tanti erano gli scandali da portare poi alla nascita del movimento MeToo, nato in seguito alle denunce e alle indagini.
Il film uscirà a gennaio nelle sale con Universal Pictures Italia. A interpretarlo ci saranno Zoe Kazan e Carey Mulligan guidate da Schrader.
Nei panni delle due giornaliste neyorkesi ci saranno le attrici Zoe Kazan nel ruolo di Kantor e Carey Mulligan nel ruolo di Twohey, entrambe guidate sapientemente dalla regista SChrader, in virtù della sua lunga esperienza come attrice prima di sedersi sullo scranno della regia: “Credo che la mia esperienza nella recitazione influenzi la mia scrittura e la mia regia“. Ha detto la regista al Torino Film Festival dove il film è stato presentato come fuori concorso.
Ha anche aggiunto:”Guardo ancora tutto dal punto di vista di un’attrice, non ho paura degli attori e ho l’esperienza necessaria a capire di cosa hanno bisogno. Ho provato sulla mia pelle quanto sia importante per un attore il rapporto con un regista, che è compito dello stesso creare affinché si crei un clima di fiducia sul set che possa permettere agli attori di prendere dei rischi. Kazan e Mulligan hanno scelto di avere uno stretto rapporto con le giornaliste che interpretano, hanno passato molto tempo con loro e con le loro faiglie e lo stesso ho fatto io. ”
Continua poi nel dire che:”Tutte eravamo coscienti che la nostra era una storia vera. I personaggi sono persone reali e questo può intimidire un attore. Non è un documentario e per loro era necessario fare le loro ricerche per poi essere libere di creare una rappresentazione artistica di un personaggio reale. E anche le giornaliste ne erano consapevoli”.
Oltre alle due protagoniste, nel cast anche Patricia Clarkson, Andre Braugher, Jennifer Ehle e Samantha Morton. Ashley Judd ha invece deciso di apparire nei panni di sé stessa mentre Gwyneth Paltrow e Judith Godréche hanno prestato la loro voce poiché come conferma la regista, il progetto di questo film era aperto a tutte le persone coinvolte: stava a loro decidere in che modo esserlo. Tra i produttori invece anche Brad Pitt che come lui racconta ha affrontato, anche fisicamente Weinstein ai tempi della sua relazione con Paltrow per difenderla da certi attacchi:” Ma non voglio speculare sulle motivazioni individuali che hanno spinto le persone a partecipare” ha specificato la regista.
Nonostante però si parli di una storia correlata da molti episodi estremi, la visione di Maria Schreader rifugge ogni eccesso e si limita a raccontare i fatti incontestabili perché come anche lei ha detto, non deve esserci la tentazione di spettacolarizzare la violenza né quello che è successo alle vittime. Un film rispettoso quindi di una vicenda che ha spaccato Hollywood e dalla quale il mondo e l’Accademy, non potranno mai recuperare.