Il nome di Harvey Weinstein è ricomparso di nuovo nei titoli di cronaca, in quanto non si placano le accuse da parte di donne abusate dal regista nel corso della sua carriera lavorativa. La vittima che ha trovato il coraggio di denunciarlo ha un marito molto importante.
Il processo all’ex produttore cinematografico statunitense Harvey Weinstein sembra non riuscire ancora a trovare la parola “fine”, in quanto l’elenco delle donne abusate da lui nel corso degli anni, non intende placarsi.
Un’altra donna lo ha accusato dello stesso orribile e disgustoso crimine che Weinstein commetteva pensando di essere potente e intoccabile. L’ultima vittima, definita come Jane Doe #4, ha un nome e un cognome ed è anche molto nota.
John Doe e nella sua versione al femminile Jane Doe, è un modo usato nel gergo del diritto statunitense per indicare un soggetto ignoto la cui reale identità o è sconosciuta o deve essere tenuta segreta. Quando ad essere oscura è l’identità di un bambino, a quest’ultimo ci si riferisce come Baby Doe.
Questo appellativo ha una storia antichissima, in quanto è stato usato per la prima volta al tempo di Edoardo III di Inghilterra per indicare un ignoto proprietario terriero in una diatriba legale. Da quel momento in poi questo termine ha preso piede sia in America sia in Inghilterra. In Italia gli equivalenti di John Doe sono Tizio, Caio, Sempronio e Soggetto Ignoto.
A poche ore dall’ennesima udienza contro Harvey Weinstein, il nome di un’altra vittima è saltato fuori, la quale lo ha denunciato per stupro. Stiamo parlando della moglie del governatore della California, Jennifer Siebel Newsom. In lacrime la donna ha raccontato davanti al giudice che con un abile tranello, il produttore le avrebbe dato un finto appuntamento di lavoro presso la sua camera d’albergo e li si sarebbe consumata la violenza.
Con queste parole Jennifer Siebel Newsom, ha accusato Harvey Weinstein: “…lui mi afferrò e mi portò a letto. Mi stuprò con quello strano pene che sembrava un pesce…”. Alla domanda dell’avvocato sul perché la donna non fosse scappata, lei stessa confessò: “Perché non dici di no a Weinstein. Poteva costruire o distruggere la tua carriera”.
Harvey Weinstein è stato attualmente condannato a 23 anni di carcere, ma gli anni potrebbero arrivare a 140, in quanto i capi di accusa aumentano a dismisura. Da quando si è attivato il movimento #MeeToo nel 2017, i nomi delle donne che l’hanno accusato fino ad oggi è impressionante e pare non intenda (purtroppo) cessare.