Nella TV italiana è risaputo che talvolta può essere assai facile sentire delle storie che possono essere anche assai tristi di tanto in tanto. E di -recente- purtroppo un’altra di questa genere è venuta allo scoperto… Ma che cosa è successo?
Stando ad un comunicato Rai sembra che una donna abbia deciso di cedere le armi dopo una lunga lotta… Le parole che sono un vero e proprio pugno allo stomaco per gli italiani…
La persona della quale stiamo parlando è una donna che nella sua vita ha subito un grandissimo dolore e le cui vicende si sono spesso susseguite nel tempo fino ad arrivare alla triste notizia che tutti coloro che avevano seguito la vicenda non avrebbero mai voluto sentire. Quale? Di che cosa si tratta? Lei- purtroppo- non ce l’ha fatta… Ne parla la Rai con un comunicato stampa che è anche apparso sul Profilo Ufficiale Instagram di Che Tempo Che Fa, condotto da Fabio Fazio e in onda la domenica sera su Rai3.
Stiamo parlando di Rita Calore. La vicenda del figlio, quella morte arrivata dopo un pestaggio delle forze dell’ordine e i tanti depistaggi messi in atto per insabbiare la verità, le ha segnato- indubbiamente- in profondità la vita che senza un figlio non può più essere la stessa.
Ha lottato come una lupa, con le unghie e con i denti, assieme alla figlia Ilaria e al marito Giovanni per avere giustizia per il suo Stefano. Nonostante la malattia con cui combatteva da anni la donna , madre del geometra romano morto nel 2009, è riuscita a vedere condannati gli autori della morte della sua creatura.
Rita si è spenta a 73 anni, a pochi giorni dal deposito delle motivazioni della sentenza con cui il giudice monocratico della Capitale ha condannato otto militari dell’Arma accusati di avere operato negli anni per nascondere la verità sulla morte di Cucchi della quale ancora oggi si parla.
“Questa mattina Rita si è arresa per andare a riabbracciare Stefano. Il figlio mai perduto. Lo scrivo con tanta emozione e mi stringo a Giovanni ed #Ilaria. Non mi viene altro da dire a questa grande famiglia”, ha scritto su Facebook Fabio Anselmo, storico legale della famiglia Cucchi
Rita si è battuta strenuamente, per oltre 13 anni, per accertare quanto avvenuto nella caserma dei carabinieri dove Cucchi era stato portato per il fotosegnalamento dopo il fermo per detenzione di sostanze stupefacenti. Proprio a lei, alcuni giorni dopo, era toccato appurare la tragica fine del figlio. Vi ricordate come è avvenuta? In pratica un carabiniere, dopo che lei e il marito stavano cercando di avere notizie di Stefano, le comunicò che era morto e che dovevano nominare- a quel punto- un consulente per l’autopsia da effettuare sul corpo del 31enne.
Nel 2019 Rita ha scoperto di essere malata ma non si è comunque per nulla arresa e finché ha avuto le forze è stata presente in tribunale, nelle aule a seguire i vari e interminabili processi. E’ stata anche chiamata a testimoniare su quei complessi e dolorosissimi giorni di ottobre di ben 13 anni fa che lei non ha mai dimenticato.
Non per nulla, aveva dichiarato: “La morte di un figlio è terribile, non ti potrai mai rassegnare“.
“Questa storia ci ha distrutto fisicamente e economicamente, abbiamo passato momenti terribili. Abbiamo chiesto prestiti in banca per far fronte alle spese del processo, io mi sono ammalata. Il lavoro ne ha risentito, lo studio di geometra è andato sempre peggio: nonostante questo andiamo avanti”, aveva raccontato poi la donna che ad aprile non era presente in Cassazione per la sentenza definitiva per quel pestaggio ma affidò al suo legale, l’avvocato Stefano Maccioni. Non se la sentiva più di presentarsi in pubblico. La malattia ormai si era troppo allargata.