Principesse Selassié, la bruttissima notizia si abbatte su di loro: lacrime a fiumi
Brutta notizia per Jessica, Lucrezia e Clarissa Selassié, il loro genitore è stato condannato a sei anni di carcere per truffa. L’uomo diceva di essere un principe etiope e di avere accesso ad uno sconfinato tesoro, ingannando così anche diversi imprenditori italiani. E ora le figlie sono loro stesse entrare nella bufera mediatica e di un gran chiacchiericcio…
L’arresto del padre delle Principesse Selassié, dopo la pesante l’accusa rivoltagli da imprenditori svizzeri… Nella sue rete ci sono cascati anche degli italiani…
Il padre di Jessica, Lucrezia e Clarissa Selassié (ex protagoniste del Grande Fratello Vip), il cui nome è Giulio Bissiri, è stato condannato a 6 anni di carcere dal tribunale penale di Lugano. L’uomo, che era noto anche con il nome di Makonnen Hailé Selassie, aveva dichiarato di essere nipote del Negus d’Etiopia, ed è stato accusato di truffa ai danni di due imprenditori svizzeri e uno del Canton Ticino, per una cifra che ammonta a 13 milioni e 645 mila euro. Dal canto suo lui, che si trova nel carcere di Lugano, si è dichiarato innocente, come riportato dal settimanale Oggi.
Il padre è in carcere per truffa
È stata la pm Chiara Borelli a chiedere la condanna a sette anni di carcere per Giulio Bissiri, insieme all‘allontanamento dalla Svizzera. Il tribunale ha quindi accettato la seconda istanza avanzata dal procuratore, diminuendo la pena carceraria di un anno e quindi condannando il 66enne a sei anni di reclusione. Secondo Borelli, l’uomo è da definirsi un “truffatore di mestiere”, dal momento che per circuire le sue vittime si presentava come principe etiope, nonché figlio del terzogenito dell’imperatore d’Etiopia Hailé Selassie.
Chi è veramente
Bissiri è -in realtà- figlio di uno stalliere che lavorava per la corte imperiale, un certo Beniamino, ma- chiaramente- presentandosi come principe diceva di poter accedere ad un incredibile tesoro appartenente all’ultimo imperatore d’Etiopia, il cui valore si aggirava attorno ai 200 miliardi di euro in titoli emessi in marchi tedeschi e dollari americani. Per poter riscuotere il denaro avrebbe poi dovuto sborsare non pochi milioni di euro per pagare gli avvocati e sbloccare i bond.
Gli inquirenti svizzeri hanno portato avanti le indagini per un anno intero e sono stati sentiti anche degli imprenditori italiani decisamente facoltosi. Nella rete di Giulio Bissiri– difatti- sono caduti anche il Presidente della compagnia di assicurazioni navali Ital Brokers di Genova, ovvero Franco Lazzarin, a cui si aggiunge la famiglia dell’ex amministratore delegato delle Generali Giovanni Perissinotto, nonché l’ex amministratore di Holiday Inn, l’avvocato Roberto Tedeschi, la cui vicenda è stata resa pubblica dalla figlia Carlotta Tedeschi.